Diosmira ha scritto:
Temo di dover fare un discorso un po lunghetto per ciò che devo raccontare! ma abbiate pazienza se state leggendo, tenterò di essere il più breve possibile.
Tempo fa, quando mi sono iscritta e presentata su questo sito, ho fatto alcuni riferimenti alla figura un po mistica che la mia famiglia ha di mio nonno: ogni volta che si faceva accenno a lui tra i miei parenti c'era grande tensione, era come se nominarlo fosse un tabù.
Mio padre, che era uno dei più legati a suo padre, si giustificava sempre dicendo che era meglio "non disturbare i morti". In questo preciso momento credo di star facendo una cosa terribile, perché certe cose forse è giusto che rimangano in famiglia, al sicuro.
Ciò di cui voglio parlarvi è strettamente collegato sia alla figura di mio nonno che a quella di mio padre e, strana coincidenza, è un fatto avvenuto giustamente 7 giorni dopo la mia iscrizione a questo sito.
Era un giornata di festa, una comunione, ma non era per niente festosa.
La mia famiglia "allargata" si sta disintegrando: siamo tutti malati in diversi modi, e questo potrebbe c'entrare con una benedizione scaduta, ma di questo forse ne parlerò un'altra volta.
Ad ogni modo ci fu un violento litigio: mio padre aveva finalmente reagito e stava cercando di togliere l'oscurità che ancora oggi offusca la mente di una mia zia, che a quanto pare è quella messa peggio. Ma non ci fu un esito positivo e tutti se ne andarono. A casa del festeggiato rimanemmo solo la mia famiglia e gli anfitrioni.
mentre i bimbi giocavano io e mia sorella restammo ad ascoltare ciò di cui stavano parlando i quattro adulti rimasti: parlavano del nonno .
E qui il fatto: mia zia ( un’altra) cominciò a dire frasi con un senso di rimorso, rimpianto e desideri irrisolti. Ora non posso essere certa di quello che disse perché in quel momento pensavo che mi stessi addormentando per la noia, non era la prima volta che succedeva. Solo inseguito ho saputo che mia sorella aveva provato la stessa cosa: è stato come se avessi perso la ragione, nel senso che ero smarrita ma al contempo bloccata da un non so cosa. Sentivo come se una nebbia avesse invaso la mia mente e tutto ciò che mi circondava.
Quando mia zia finì di parlare ci fu un lungo silenzio, come se fossimo tutti in attesa di qualcosa: con un ritmo cadenzato, lento e regolare mia madre cominciò a battere leggermente la mano destra sul tavolo e poi cominciò a parlare.
Non vi dirò cosa disse, ma voglio dire come quando e perché capii che non era lei a parlare.
E’ sempre stata una donna molto credente e religiosa, quindi all'inizio non mi stupii del fatto che continuasse a parlare di fede unione e amore. Ma mi bastarono pochi minuti per capire che c’era qualcosa che non andava: mentre mia sorella vicino a me e a lei se la rideva pensando che fossero “i suoi soliti discorsi strani” io avevo già captato diversi segnali:
lo sguardo neutro e impassibile di mio padre, a confermare che non era la prima volta che succedeva una cosa simile;
il tono che mia madre usava: era completamente catatonica e teneva il ritmo battendo le mani sul tavolo, come se stesse contando;
parlò di se stessa usando il maschile e si rivolse a tutti noi, chiamandoci a volte figli e a volte no.
La lingua che usava era la sua, così come la voce.
La faccenda era così sospetta che ad un certo punto pensai che ci stesse prendendo in giro, ma quando finì di parlare svenne veramente. Solo allora riuscimmo a spostarci per soccorrerla e mia sorella capì cosa era successo. Solo quando mia mamma tornò in sé mi sono resa conto del fatto che era tornata la luce: erano le tre del pomeriggio ma mi sembrava di vedere il sole per la prima volta in tutto il giorno.
Quando (due mesi più tardi) mio padre si decise a spiegarci cosa era successo, ci desse che non era solo il nonno a parlare ma anche molti altri santi. Lui era riuscito a contarne tre.
Ora io non so più cosa pensarne, per questo mi rivolgo a voi, per sapere se qualcuno ha avuto esperienze simili e come le ha affrontate.
Sono stata prolissa, ma era necessario per farvi capire; spero di ricevere una qualche risposta
Diosmy
Non so in che modo i Santi si manifestino, ma certo dubito che possano comportarsi come dei famelici demoni.
Dalle sensazioni e da tutto ciò che hai raccontato, non sembra esserci nulla di davvero rassicurante, piuttosto, non per farti paura Cara, ma fai bene a tenere gli occhi aperti, e a chiedere consiglio a chi davvero si intende di queste cose.