Si bruci una mistura di incenso composto in parti uguali da olibano, sandalo citrino e assenzio. Si accenda una candela nera e una bianca e una color arancio poste a formare un triangolo con la candela nera sulla sinistra, la bianca a destra e quella arancio al vertice. Che i fumi dell’incenso inondino sia noi che le candele. Ci si deve porre adesso in uno stato di rilassamento profondo. Su di un pezzetto di carta bianca scrivere la richiesta che vogliamo formulare relativa all’accrescimento della nostra veggenza, alla sensitività al raggiungimento di conoscenza magica, all’equilibrio interiore e al potere. La richiesta deve essere espressa in modo chiaro e conciso. Terminare la richiesta inserendo un brano tratto dal testo della Tavola di Smeraldo di Ermete Trismegisto: “ASCENDE DALLA TERRA AL CIELO E RIDISCENDE IN TERRA RACCOGLIENDO LE FORZE DELLE COSE SUPERIORI E INFERIORI EPPERCIO’ OGNI OSCURITA’ ANDRA’ LUNGI DA ME. E’ LA FORZA FORTE DI OGNI FORZA PERCHE’ VINCERA’ TUTTO QUELLO CHE E’ SOTTILE E PENETRERA’ TUTTO QUELLO CHE E’ SOLIDO E SPESSO”. Si batta a terra il piede destro per tre volte prima di leggere ad alta voce quanto scritto. Bruciare quindi la carta alla fiamma della candela arancione. Le candele vanno fatte consumare totalmente e i residui di cera e cenere dispersi in acqua corrente. Se tutto viene compiuto nel giusto modo i risultati non tarderanno ad arrivare.
La Natura le ha fatte streghe.
È il genio proprio della Donna, e il suo temperamento. Nasce Fata.
Per il normale ricorso all'esaltazione, è Sibilla. Per l'amore è Maga.
Per acume, malizia (capricciosa spesso e benefica) è Strega, e dà la sorte, almeno lenisce, inganna i mali.
Ma in principio, la Donna è tutto.
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